Chiesa di Santa Maria del Casale

La chiesa di Santa Maria del Casale, dichiarata Monumento Nazionale nel 1875, venne costruita sul finire del Duecento inglobando una più antica cappella venerata per la presenza di un’ immagine affrescata della Vergine con il Bambino. Inclusa fra i più conosciuti santuari costieri, fu meta di pellegrini in viaggio verso i Luoghi Santi e sede della cancelleria del processo contro alcuni cavalieri templari del regno di Sicilia.

La chiesa mescola elementi romanici, gotici e di ascendenza orientale come suggerisce la facciata a capanna. Essa è definita da archetti ciechi, slanciata da lesene  ed impreziosita dal protiro pensile cuspidato oltre che da una decorazione bicroma ottenuta alternando conci regolari di carparo e pietra bianca di Carovigno.

L’interno, a croce latina ed aula unica, emana un’atmosfera unica proiettando il visitatore in una dimensione cavalleresca e feudale a cui contribuisce la decorazione pittorica di gran pregio che, in origine, doveva ricoprire l’intera superficie disponibile. Come segno di una devozione condivisa con i principi di Taranto (della casata angioina, benefattori della chiesa sin dalla sua edificazione) e come affermazione del loro rango e prestigio, nobili e cavalieri fecero affrescare scene sacre nelle quali inserire insegne araldiche e stendardi. Numerose sono le immagini della Madonna in trono con il Bambino ai cui piedi i committenti, principi e cavalieri si inginocchiano supplici in attesa della benedizione. Sulla controfacciata è, su quattro fasce parallele, il Giudizio Universale eseguito da Rinaldo da Taranto ai primi del XIV secolo.

L’adiacente convento, iniziato a costruire dai Minori Osservanti, fu completato dai Minori Osservanti Riformati fra 1635 e 1638.

Nella chiesa si conserva  la riproduzione del Simulacro di Maria Bambina delle Suore di Carità di Milano e l’8 settembre di ogni anno si celebra la festa della Natività di Maria con la benedizione dei bambini e delle loro famiglie.

La chiesa di Santa Maria del Casale, dichiarata Monumento Nazionale nel 1875, venne costruita sul finire del Duecento inglobando una più antica cappella venerata per la presenza di un’ immagine affrescata della Vergine con il Bambino. Inclusa fra i più conosciuti santuari costieri, fu meta di pellegrini in viaggio verso i Luoghi Santi e sede della cancelleria del processo contro alcuni cavalieri templari del regno di Sicilia.

La chiesa mescola elementi romanici, gotici e di ascendenza orientale come suggerisce la facciata a capanna. Essa è definita da archetti ciechi, slanciata da lesene  ed impreziosita dal protiro pensile cuspidato oltre che da una decorazione bicroma ottenuta alternando conci regolari di carparo e pietra bianca di Carovigno.

L’interno, a croce latina ed aula unica, emana un’atmosfera unica proiettando il visitatore in una dimensione cavalleresca e feudale a cui contribuisce la decorazione pittorica di gran pregio che, in origine, doveva ricoprire l’intera superficie disponibile. Come segno di una devozione condivisa con i principi di Taranto (della casata angioina, benefattori della chiesa sin dalla sua edificazione) e come affermazione del loro rango e prestigio, nobili e cavalieri fecero affrescare scene sacre nelle quali inserire insegne araldiche e stendardi. Numerose sono le immagini della Madonna in trono con il Bambino ai cui piedi i committenti, principi e cavalieri si inginocchiano supplici in attesa della benedizione. Sulla controfacciata è, su quattro fasce parallele, il Giudizio Universale eseguito da Rinaldo da Taranto ai primi del XIV secolo.

L’adiacente convento, iniziato a costruire dai Minori Osservanti, fu completato dai Minori Osservanti Riformati fra 1635 e 1638.

Nella chiesa si conserva  la riproduzione del Simulacro di Maria Bambina delle Suore di Carità di Milano e l’8 settembre di ogni anno si celebra la festa della Natività di Maria con la benedizione dei bambini e delle loro famiglie.