La storia dei popoli è scritta nelle pietre e nelle immagine votive. Pietre tormentate e corrose, segnate dalle ruote dei carri romani, affreschi anneriti dai lumi ad olio, lastroni calcarei innalzati a dignità di sepoltura caratterizzano il paesaggio brindisino. L’itinerario archeologico inizia da Fasano. Su una costa “fortemente tormentata da acque limpidissime” si estende il sito archeologico di Egnazia (nella foto in basso), antica città messapica. Le mura, il foro, le strutture dell’anfiteatro, le abitazioni, le basiliche, i resti della via traiana testimoniano e raccontano la storia dell’antico insediamento che, fra alterne vicende, sopravvisse sino al X secolo. Annesso al parco, l’importante museo archeologico nazionale che accoglie preziosissimi reperti: sculture, corredi funebri, monete, monili ed in particolare la ceramica qui prodotta e definita “gnathia”. A Montalbano, frazione di Fasano, in un fondo privato si ergono i lastroni possenti di un dolmen. Il monumento megalitico, databile all’età del bronzo, è uno dei luoghi sacri delle antiche popolazioni mediterranee. Tappa obbligatoria Ostuni e la grotta santuario di S. Maria d’Agnano, luogo di culto prima pagano (forse anticamente dedicato al culto della Dea Mater) e poi cristiano. E’ un anfratto roccioso sotto il costone della collina calcarea, in cui è stata scoperta la sepoltura ed i resti di Delia, giovane donna del Paleolitico in procinto di partorire, adornata 24mila anni fa con copricapo e bracciali di conchiglie forate. Nell’agro di Francavilla Fontana, a pochi chilometri da Manduria, si conserva la specchia Miano. Le specchie sono alte costruzioni troncoconiche del periodo messapico, costituite da pietre a secco, e questa è una delle più grandi e meglio conservate. Svolgevano il compito di torri da avvistamento o, forse, avevano la funzione di monumenti funebri. L’agro di Erchie conserva nel podere Padreterno, tra la grotta dell’Annunziata e la masseria S. Angelo, la grotta del Padreterno. E’ una costruzione megalitica formata da blocchi di pietra sovrapposti che sostengono la copertura, costituita da lastroni di pietra; è probabilmente un monumento messapico, classificato tra i monumenti nazionali. Legato alla storia dei Messapi è il centro di Valesio, in agro di Torchiarolo. Un insediamento messapico importante, poi diventato romano con il nome di Baletium, che resiste, alle ingiurie del tempo e dei vandali. Brindisi, città capoluogo, accoglie le vestigia di un complesso termale romano su cui, esempio unico al mondo, si eleva un teatro “sospeso”.
Treasures of History
The history of populations is written on the stones and in the votive images. Tormented and corroded stones, marked by the wheels of Roman carts, fresco paintings darkened by oil lamps, calcareous slabs raised to the dignity of burial, characterize the landscape of Brindisi. The archaeological itinerary begins from Fasano. On a coast “strongly tormented by extremely limpid waters” is located the archaeological site of Egnazia, an ancient Messapian town. The walls, the forum, the structures of the amphitheatre, the houses, the basilicas, the ruins of “via traiana” testify and tell the story of the ancient settlement, that through various events, survived until the 10th century. On the grounds of the park, there is the important national archaeological museum that holds precious findings: sculptures, funeral outfits, coins, jewels and in particular the ceramic produced here and defined “gnathia”. At Montalbano, a hamlet of Fasano, in a private land, mighty slabs form a dolmen. The megalithic monument, which dates back to the Bronze Age, is one of the sacred locations of the ancient Mediterranean populations. You can’t miss Ostuni and the sanctuary cave of “Santa Maria d’Agnano”, place of worship first Pagan (maybe in ancient times dedicated to the cult of Dea mater) and then Christian. It’s a rocky ravine under the ridge of the calcareous hill, where the burial and rests of Delia were discovered. She was a young woman of the Paleolithic Age, about to give birth, adorned 24 thousand years ago with a headgear and bracelets of pierced seashells. In the territory of Francavilla, a few kilometres from Manduria, still preserved, is the “Specchia Miano”. Specchias are high trunk-cone shaped buildings of the Messapian period, built with dry stones and this is one of the biggest and best preserved. They were used as sighting towers, or maybe, they were used as funeral monuments. The area of Erchie preserves the cave of “Padreterno” (god almighty) in the Padreterno farm, between the cave of Annunziata and masseria St. Angelo. It’s a megalithic building formed by blocks of stones that hold the covering, made of slabs of stone; it’s probably a Messapian monument, classified among the national monuments. The centre of Valesio, in the territory of Torchiarolo, is connected to the history of the Messapians. An important Messapian settlement, later became Roman with the name of Baletium, which still resists the attacks of time and vandals. Brindisi, capital city, shows the traces of a Roman thermal complex on which, only example in the world, is a “suspended theatre”.